Ferrari Testarossa

La dream car di intere generazioni incontra la tecnologia wireless

Intervento

Esagerata come gli anni Ottanta di cui è figlia, la Ferrari Testarossa non ha certo bisogno di presentazioni: è necessario farne parecchia di strada prima di incontrare qualcuno che non conosca questa leggendaria supercar del Cavallino. Lei, la Testarossa – tutto attaccato, of course – ha sedotto tutto il mondo con il suo imponente retrotreno, con le sue interminabili prese d’aria, e sì, con quei 12 spettacolari cilindri che tanti hanno fatto sognare.

Certo, a dire di voler migliorare una creatura così osannata vien quasi voglia, subito dopo, di confessarsi. Ma non ci sono dubbi: alcune soluzioni tecniche adottate all’epoca della fabbricazione ne limitano in modo concreto l’uso quotidiano. Lo sapeva bene il nostro cliente, proprietario di una Testarossa nera come la notte. Due erano i problemi individuati: lo sterzo duro nelle curve strette e in sede di manovra, per la mancanza del servosterzo, nonché l’oggettiva posizione rasoterra dell’anteriore, tale da portare al continuo graffiarsi del paraurti in corrispondenza di buche e sassi.

Come eliminare questi problemi preservando allo stesso tempo la natura autentica della Testarossa? Abbiamo iniziato dallo sterzo, implementando un servosterzo elettrico attivabile con un comodo pulsante posto sotto la plancia, così da poter godere del feeling di guida originale, quando lo si vuole, schiacciando semplicemente un pulsante.

Anche nel caso delle sospensioni anteriori abbiamo trovato il modo di soddisfare le richieste del cliente preservando al 100% l’originalità dell’auto, e garantendo in ogni caso la possibilità di ripristinare completamente lo stato primigenio di questo iconico bolide. Abbiamo infatti deciso di installare dei martinetti idraulici in grado di sollevare istantaneamente il veicolo di 6 centimetri in prossimità di disconnessioni della strada: per variare l’altezza non serve fare altro che azionare un piccolo telecomando wireless. E sì, vi assicuriamo che l’installazione dei martinetti è tale da garantire, a veicolo abbassato, una dinamica di guida in tutto e per tutto uguale all’originale.

Un po’ per fare ancora più felice il nostro cliente, un po’ perché non ne volevamo sapere di mollare questa esuberante supercar, abbiamo effettuato un terzo intervento, ciliegina sulla torta di un restomod da incorniciare: allo scopo di amplificare il già elevato divertimento di guida, abbiamo messo nello scarico 4 valvole bypass che, quando azionate, bypassano i silenziatori dando voce allo spettacolare V12 di derivazione Formula 1 installato su questo mezzo. É il caso di dirlo: musica per le nostre – e le vostre – orecchie.

 

DA DOVE ARRIVA IL POSTERIORE SMISURATO DELLA FERRARI TESTAROSSA?

Lo ammettiamo: per l’intera durata di questo progetto, il nostro sguardo non ha fatto che cadere sul posteriore di questa formidabile sportiva, bella, iconica e seducente come poche altre. Ma per quale motivo si è deciso in origine di creare un retrotreno così imponente e sfrontato? L’idea fu del designer Pininfarina, che propose di spostare il radiatore dal muso alle fiancate, sdoppiandolo in due gruppi: a guadagnarne fu il vano bagagli anteriore nonché l’aria dell’abitacolo, notoriamente ardente nelle berlinette dell’epoca. Da quell’idea così pazza e così sublime, dopo ore e ore di galleria del vento, nacque la Testarossa. Di necessità si fece virtù, facendo al medesimo tempo la storia delle supercar, a livello mondiale.