Mini Cooper

L'emblema del fascino britannico ritrova vigore grazie all'iniezione elettronica

Intervento

Una leggenda, sulle strade di tutti i giorni come sui circuiti sportivi internazionali. Insostituibile concretizzazione dell’essenza british su quattro ruote, la Mini Cooper ha conquistato generazioni di piloti, con le sue peculiarità sempre riconoscibili. Quella su cui abbiamo avuto l’onore di mettere le mani è una Mini del ’91, che dall’alto dei suoi trent’anni presentava – oltre a palate di carisma – uno smisurato consumo d’olio, una frizione che non staccava e, peggio ancora, un motore impigrito, senza resa e affaticato all’avvio.

La prima parte del nostro lavoro è stata dedicata interamente alla revisione completa del motore. Abbiamo quindi effettuato la sostituzione delle bronzine, delle fasce elastiche, delle valvole di scarico e di aspirazione, per poi sistemare la testata corrosa. L’attività di restauro del motore si è conclusa con il cambio della frizione, accompagnato dalla relativa rettifica del volano.

Restavano ancora da affrontare la resa ridotta del motore, nonché gli avviamenti incerti e faticosi. Dismesse le vesti dei semplici restauratori, abbiamo adottato l’approccio restomod, per eliminare uno dei difetti tipici di questa vettura d’epoca con dei dispositivi moderni, pur senza intaccarne l’irresistibile identità. Abbiamo dunque sostituito il vecchio sistema a carburatore con un sistema a iniezione elettronica dotato di un corpo farfallato a singolo iniettore, installando tutti i sensori e gli attuatori necessari per garantire una perfetta carburazione, in qualsiasi condizione climatica. Con questa soluzione l’efficienza del motore è balzata in avanti, insieme al rendimento complessivo e, ovviamente, alla piacevolezza di mettersi al volante di quest’auto iconica.

 

COSA CI FA UN SISTEMA DI INIEZIONE DI UNA FIAT 600 DEL 2003 IN UNA MINI DEL 1991? 

Il cuore del restomod appena descritto è un sistema di iniezione di una Fiat 600 del 2003, la cui installazione ha richiesto la conversione di tutti i sensori, l’adattamento del fascio cavi nonché la ricalibrazione della centralina motore. Abbiamo optato per questa strada in modo da eliminare gli svantaggi del carburatore classico, il quale non è in grado di mutare la miscela di aria e carburante in base ai dati ambientali: che sia freddo o caldo, il lavoro di un carburatore è infatti sempre il medesimo, proponendo sempre la medesima carburazione, con tutte le conseguenze negative che questo può avere. Un sistema ad alimentazione elettronica, invece, permette di dosare l’esatta quantità di carburante da immettere di volta in volta nel collettore di aspirazione di ciascun cilindro: in base ai dati forniti dalla sensoristica su temperatura, pressione dell’aria e richiesta di potenza da parte del conducente, si potrà avere così sempre la carburazione perfetta.